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Commento all’articolo: Conceptualization of the Sexual Response Models in Men: Are There Differences Between Sexually Functional and Dysfunctional Men?

Commento all’articolo: Conceptualization of the Sexual Response Models in Men: Are There Differences Between Sexually Functional and Dysfunctional Men?

L’articolo pone l’accento su come la rappresentazione della risposta sessuale umana sia variata in modo significativo nel corso del 20 ° secolo ed in particolare nell’ultimo decennio.

I primi a studiare tale fenomeno furono Masters e Johnson, i quali identificarono le variazioni di tensione sessuale nell’uomo e nella donna in quattro fasi: eccitamento, plateau, orgasmo e risoluzione.

In seguito, Kaplan e Lief modificarono il modello di Masters e Johnson con l’aggiunta della fase iniziale del desiderio.

H. Basson e coll. nel 2005 hanno proposto invece una circolarità delle fasi presenti nel modello, ritenendolo adatto a descrivere la risposta sessuale femminile e inserendo inoltre il “desiderio responsivo”, col fine di sottolineare l’importanza delle molteplici componenti che influiscono sulla sessualità, che non si limitano soltanto a dei cambiamenti fisiologici.

Per molti anni questi due modelli, lineare e circolare, sono stati utilizzati per descrivere le fasi della risposta sessuale rispettivamente maschile e femminile e per individuare in fase diagnostica in quale fase del ciclo si collocasse la disfunzione riportata dal paziente.

La recente letteratura ritiene però invece che il modello lineare abbia dei limiti, in particolare esso sembra non adattarsi pienamente agli uomini che soffrono di una disfunzione sessuale (MSD).

I dati empirici che documentino una eventuale relazione del modello circolare anche nella popolazione maschile sono molto scarsi, per questo motivo gli autori di questo articolo hanno deciso di fare delle valutazioni per verificare se e quanto il modello della Basson possa rappresentare anche la risposta sessuale maschile, in presenza o meno di disfunzioni.

Per tale scopo sono stati coinvolti 573 soggetti, la maggior parte residente in Australia, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, eterossessuali, sposati o attualmente in una relazione.

Il 42.2% non ha mai riportato difficoltà sessuali, mentre il 57.8% ha avuto, oppure ha tutt’ora, almeno una MSD.

I dati sono stati raccolti online attraverso la compilazione di diversi questionari, i quali hanno

Indagato la funzione sessuale e aspetti dei modelli della risposta sessuale.

Da subito è emersa una differenza significativa nella durata delle relazioni: gli uomini con MSD hanno legami che durano di più.

I risultati ottenuti hanno mostrato che entrambi i modelli presentano delle lacune nel descrivere gli uomini con o senza MSD. Invece una versione modificata del modello circolare è risultata essere più appropriata per i i due gruppi, soprattutto per descrivere la complessità e la valenza dei fattori psicologici coinvolti nella risposta sessuale.

Infatti studi recenti riportano come la risposta sessuale sia influenzata da molteplici fattori di natura psicologica, biologica e sociale; includendo per cui aspetti relativi alle fase del ciclo di vita, alla salute mentale e alla soddisfazione nel rapporto di coppia.

Anche i dati raccolti attraverso l’utilizzo di tecnologie di neuroimmagine – in grado di misurare il metabolismo cerebrale, al fine di analizzare e studiare la relazione tra l’attività di determinate aree cerebrali e specifiche funzioni cerebrali – mostrano l’attivazione di una complessa rete di componenti cognitive, motivazionali, emozionali e del sistema nervoso autonomo durante l’eccitazione sessuale.

Questa ricerca condotta da Connaughton, McCabe e Karantzas, risulta per cui di grande interesse poiché apre a nuove prospettive la valutazione della risposta sessuale e di conseguenza può aiutare a migliorare le definizioni delle MSD in un’ottica che include l’analisi multifattoriale delle peculiarità del singolo individuo che si intrecciano e rispecchiano poi quello che è il suo funzionamento sessuale.